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Una Giornata di relax |
Parte 4
Andr� rimase pietrificato nella sua posizione, un braccio alzato verso il suo viso. E lei, splendida e terribile, i capelli biondi accesi delle fiamme, il mare degli occhi in tempesta e perle di lacrime sulle ciglia. Le labbra strette per non piangere, in ginocchio e con i pugni chiusi, tremanti. Un istante eterno e poi Andr� si mosse repentinamente, afferrandole le spalle e mettendosi in ginocchio davanti a lei. Il suo sguardo in quello di lei.
�Sono un idiota� disse lui, con un sorriso ironico. �Ma mi ami. E io amo te, esattamente come sei. Impossibile, tremenda, assolutamente... Oscar.�
Le prese il viso fra le mani, e si pieg� su di lei, cogliendo le sue labbra in bacio dolce e leggero. Oscar si lasci� andare, sciogliendo i pugni chiusi. Mentre le labbra di Andr� dolcemente sfioravano la sua bocca, sent� il calore invaderla tutta, e senza sapere come si ritrov� a posare le sue mani sulle sue spalle, incerta. Ora Andr� punteggiava il suo viso di piccoli baci, lentamente, dolcemente, mentre le sue mani si erano posate sulla sua schiena, e le sue braccia l'avvolgevano, calde. Il corpo che l'aveva tanto turbata, che aveva risvegliato il suo desiderio femminile era decisamente vicino... e lei poteva finalmente toccare quell'inebriante pelle virile e quella muscolatura possente.
�A...Andr�...� balbett� lei.
�Mhhhh?� mormor� lui, mentre le ricopriva di piccoli baci il collo, risalendo di nuovo lungo la sua mascella per raggiungere la bocca. Il soffio caldo di lui sulle sue labbra...
Oscar deglut�, e disse: �Sai, il libro di anatomia che sto leggendo adesso...�
Andr� le sfiorava le labbra con le sue �S�?� mentre le scostava i capelli dal collo posandole la mano sulla nuca per sorreggerla teneramente.
�Ah... il libro... eh... ho letto che il corpo umano ha 656 muscoli... ah...�
Andr� le prendeva il labbro inferiore fra le sue labbra per gustarlo, carezzarlo con la lingua e poi lasciarlo di nuovo.
�Interessante� mormor� lui con voce arrochita.
�Gi�� fece lei, ansimando �e i muscoli della lingua sono ben diciassette�.
Andr� sorrise, con uno sguardo pieno di desiderio. E di nuovo pos� la sua bocca sulla sua, questa volta dolcemente spingendola a schiudere le labbra. E Oscar accett�, lasciandosi prendere dal suo desiderio, accogliendo la dolce intrusione della lingua di Andr�. Lui la serr� ancora pi� strettamente nel suo abbraccio, aumentando la sensazione di calore. S�, la sua pelle era calda, il bacio, l'abbraccio... Oscar si sentiva per la prima volta in vita sua completamente bene. Il suo posto era fra le braccia di Andr�. I movimenti sensuali della lingua di Andr� le provocavano una sensazione ignota che le saliva dal ventre, e si irradiava al corpo intero. Si ritrov� a ricambiare il bacio, a carezzare la sua nuca e ad intrecciare i suoi riccioli bruni alle sue dita.
Si staccarono, il respiro affannato: �Ah... allora... c'erano tutti e diciassette i muscoli?� fece Andr�, sorridendo birichino.
�A... anche qualcuno di pi�...� rispose Oscar, ansimando. �Ora, per completare i miei studi... naturalmente... per uno scopo scientifico... restano altri 639 muscoli...� disse, mentre scorreva le dita sui muscoli della spalla di lui.
�Oh,� sospir� Andr� �pensi di controllarli tutti?�
�Solo quelli superficiali...� fece lei, passando la mano sul suo bicipite.
E Andr�: �Pensi che anch'io potrei... dedicarmi agli studi di anatomia...?� mentre iniziava a slacciarle i laccetti della camicia.
�Non vedo perch� no... anzi... mi sembra che tu abbia un'ottima predisposizione... alla materia.� rispose lei, gemendo alla carezza di Andr� che le scopriva le spalle.
Oscar rabbrivid� di piacere all'inedita sensazione della bocca calda di Andr� che dopo aver lasciato il suo collo, si attardava sulle spalle e scendeva sino al confine stabilito dalle bende che imprigionavano i suoi seni. Lei gli aveva posato le mani delicatamente e teneramente sui pettorali, e percepiva la vibrazione del battito del suo cuore, palpitante quanto il suo per l'emozione. Provava anche lei il desiderio di baciare la pelle di lui, di assaporarla, ma si sentiva intimidita.
Come se le avesse letto nella mente Andr� le sussurr�: �Ti prego... baciami anche tu...�
E Oscar non pot� resistere a quella tenera preghiera, vincendo ogni sua remora: prese a baciarlo tracciando piccoli baci dal suo viso, fino al collo e a tutto il petto. Andr� vibr� dal profondo del suo essere a sentirsi sfiorare dalle labbra di Oscar: lei lo amava veramente. Lo desiderava. Questa consapevolezza lo rese folle di gioia, mentre sospirava appagato.
Mentre lei lo baciava, Andr� le accarezzava i capelli, quei capelli che sapeva soffici e serici, ma che non aveva mai potuto sfiorare cos�, apertamente. Solo carezze rubate, quando lei non poteva accorgersene, mentre dormiva all'ombra degli alberi al loro stagno, o durante le loro lotte giocose. Ora invece lei era fra le sue braccia, e si offriva alle sue carezze. Pos� le labbra sui suoi capelli e li baci�, teneramente, mentre la sua mano scivolava sulla sua schiena, facendo scendere la camicia. Le sue dita incontrarono quelle fasce terribili, che la serravano per soffocare la sua femminilit�.
La chiam� con un sussurro arrochito: �Oscar... Oscar... io vorrei... vorrei togliere queste fasce.�
Lei lev� il viso, rivolgendogli uno sguardo che esprimeva ardore e timore al tempo stesso. Ma la testa fece cenno di s�.
Andr� la liber� completamente della camicia, e poi, dopo uno sguardo rassicurante, inizi� a cercare il bandolo di quella matassa di lino. Senza riuscire a trovarlo.
�Uhm... non lo trovo...� fece Andr� che dopo diversi tentativi cominciava a sentirsi un po' frustrato.
Oscar invece ridacchiava, presa fra imbarazzo e piacere, al sentire le mani di lui palpeggiarle il petto.
�Aspetta, faccio io...� e dopo pochi esperti movimenti, gli mostr� l'estremit� della fascia che formava quel bozzolo di stoffa.
Andr� la prese fra le mani e inizi� a svolgere delicatamente la stoffa, e poco a poco si rivelavano al suo sguardo quelle forme che aveva intravisto una volta sola. Il petto di Oscar si alzava e si abbassava ritmicamente secondo un movimento dettato da una respirazione affannata: Oscar chiuse gli occhi quando sent� le fasce che coprivano il suo seno cadere completamente, e arross�.
Andr� la guardava con desiderio e commozione, offrirsi a lui, vincere il suo pudore per essere la sua donna. Le prese il viso fra le mani, e la baci� teneramente. Quando si staccarono, uno sguardo di mare placido gli comunic� la gratitudine di Oscar per la sua delicatezza.
�Ti amo infinitamente, Oscar... e ti desidero...� le disse in un soffio.
Per tutta risposta lei gli prese la mano e se la pose sul cuore.
�Accarezzami...� rispose, arrossendo alla sua stessa sfrontatezza.
Andr� non si fece pregare di pi� e la copr� di carezze, sfiorando la curva dei seni, per poi lentamente raggiungere e ridisegnare con la punta delle dita i rosei capezzoli induriti.
Ormai l'imbarazzo aveva lasciato il posto alla passione: si baciavano e si accarezzavo senza sosta, dandosi tutto quello che non si erano dati negli anni in cui avrebbero gi� potuto amarsi. Come a voler recuperare il tempo perduto. Sentirono entrambi di essere pronti a passare all'unione completa.
Andr� guard� Oscar negli occhi, le sorrise malizioso e le disse: �Non so tu... ma io sono un po' stanco di stare in ginocchio...�
Oscar ricambi� il sorriso, e gli rispose: �In effetti... potremmo sdraiarci sul pavimento... solo che... temo che la paglia mi gratter� la pelle della schiena.�
Andr� guard� il pavimento coperto di paglia e poi la giacca che ancora gli cingeva i fianchi.
�Beh... potremmo stendere questa giacca sopra la paglia e...�
�E...?�
�Beh, non dovrai per forza stare sempre sotto...� fece Andr� ridendo.
Oscar arross� a quella proposizione, allungando un pugno non troppo fasullo al bicipite del suo amore.
Ancora ridendo Andr� finse di massaggiarsi la parte colpita e poi inizi� a sciogliere la giacca dai suoi fianchi, apparendo agli occhi di Oscar in tutta la sua bellezza virile. Era molto diverso da prima, lei non pot� fare a meno di notare, con interesse evidentemente molto poco scientifico, stavolta.
Andr� era fiero di suscitare con il suo corpo l'ammirazione di Oscar. Era meraviglioso sapere che anche lei lo desiderava, davvero meraviglioso. Prese la giacca e si avvicin� di pi� al focolare per stenderla: la stava sistemando quando avvert� qualcosa di caldo e lieve posarsi sulla sua... natica! Deglut� e realizz� che si trattava della mano di Oscar, che aveva iniziato ad accarezzarlo. Ben presto un'altra mano inizi� a carezzare anche la sua schiena.
Il respiro caldo di Oscar sul suo collo, dietro l'orecchio: �Scusa... non sono riuscita a resistere... � da quando ti ho visto steso su quella sedia, l� vicino al fiume, che desidero toccarti...qui...�
Andr� chiuse gli occhi, ansimando: �Ah... fai pure, non mi dispiace ... affatto...�
Andr� non avrebbe mai immaginato di poter essere l'oggetto di tali carezze, nemmeno nei suoi sogni pi� proibiti. Le mani di Oscar scivolavano sulla sua pelle lasciando scie di fuoco, incendiandogli i sensi. Quando poi le mani di lei passarono sul suo petto per poi scendere inesorabilmente verso il suo sesso, gli parve che la sua respirazione si arrestasse. Non pot� fare altro che gemere, riprendendo a respirare, quando la mano di lei inizi� a carezzarlo sulla pelle liscia della sua virilit�. Oscar ritrov� quella pelle che aveva accarezzato in riva al fiume, godendone appieno questa volta, donando a sua volta piacere all'uomo che amava. Andr� percepiva il corpo di Oscar incollato alla sua schiena, i seni, il ventre... e la sua mano che lo stringeva, e... non poteva pi� resistere. Pos� la sua mano su quella di lei, desiderando di pi�.
�Oscar... io... ti voglio...� e cos� dicendo le stacc� la mano, scostandosi leggermente per attirarla davanti a s�, guardarla negli occhi per cercare il suo consenso e poi stenderla sotto al proprio corpo.
Come riscuotendosi da un sogno, Oscar disse: �A...Andr� io... sai, quel libro... non ho ancora letto tutti i capitoli... e... neanche negli altri libri... ecco... io non so...�
Andr� sorrise, mentre con una carezza le sollevava i capelli, per sparpagliarli sul loro giaciglio.
�Pazienza... salteremo la teoria e passeremo direttamente al metodo sperimentale...� disse, birichino, posando la sua bocca sulle labbra di Oscar.
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Nel frattempo, in caserma, Alain aveva terminato le esercitazioni e attraversava con passo stanco la piazza d'armi. Una figura procace stava a sua volta attraversando la piazza, rientrando in caserma e da lontano Alain riconobbe le forme della cuoca Arlette. Si avvicin� per salutarla.
�Buonasera, Arlette.�
�Buonasera, Alain.�
La ragazza aveva un'aria triste e Alain, che aveva un piccolo debole per lei, si decise a chiederle: �Sembri un po' abbattuta. Eri uscita? E' successo qualcosa?�
Arlette emise un piccolo sospiro, scuotendo la testa. �S�, sono stata in citt� a fare spese ma non ho comprato nulla.�
�Non hai trovato quello che volevi?� chiese Alain, tentando di non far morire subito la conversazione.
�No, anche se il Colonnello mi aveva dato del denaro...�
Alain fece un salto: �Come come? Il Colonnello ti ha dato del denaro? E perch�?�
�Mah, vallo a sapere. Si � comportato in modo piuttosto strano.�
�Raccontami un po'...�
�Ecco,� fece la ragazza arrossendo un poco �io ho un debole per Andr�... stamattina aveva preso il cesto sbagliato, era vuoto... ehm... e volevo approfittarne per raggiungerlo per portargli il pranzo e stare un po' con lui. Ho chiesto al Colonnello dov'era andato e lui ha insistito per portarglielo di persona, dicendomi che la sua ferita d'amore era troppo fresca.�
�Ah s�? Ti ha detto cos�?�
�S�, e praticamente mi ha anche detto che non sono il tipo di donna che piace ad Andr�, che insomma... l'altra aveva altri argomenti... piccoli, ma ben fatti. Mi ha preso il cesto, mi ha dato i soldi e mi ha mandata via.�
Alain non poteva crederci. Sentiva una rabbia sorda montargli dentro. Andr� era suo amico. Aveva sempre avuto una simpatia per lui, perch� ne comprendeva le qualit� nascoste dietro a quel suo essere sempre silenzioso e riservato, anzi forse proprio per questo lo apprezzava. E poi quel suo soffrire in silenzio, per amore... al suo posto non l'avrebbe mai fatto, ma lui era diverso. In un certo senso lo ammirava.
E il suo presunto migliore amico, quello che ricordava ad ogni pi� sospinto che erano stati cresciuti insieme, non solo non l'aiutava a sopportare questa sofferenza, sembrando indifferente, ma gli guastava anche una possibilit� di dimenticare quella donna, di avere finalmente una storia d'amore felice.
Brutto imbecille di un nobile colonnello! Ma perch� diavolo s'impicciava? Cosa voleva? Alain per amicizia era anche disposto a lasciar perdere la bella cuoca: donne ce n'erano tante e questa s'interessava al suo amico. Che diavolo, se fosse stato necessario era disposto anche a giocare il ruolo di cupido.
Emise una risatina, mentre Arlette lo guardava interrogativa.
�Non ti preoccupare, Arlette. I tuoi argomenti sono ottimi� disse, facendole l'occhiolino e lasciando scivolare lo sguardo sul suo d�collet�.
�Io so dov'� andato Andr�. Sicuramente il Colonnello l'ha raggiunto, anche se a me aveva detto il contrario. Ma direi che siamo ancora in tempo per �salvare� il nostro amico. Dai, vai a preparare un altro paniere per la cena, credo che stasera l'avrai tutto per te.�
E si mise a ridere, pregustando la faccia del colonnello a vedersi scoperto.
�Presto, prima che cominci a scendere la notte!�
Alain aveva preparato velocemente il cavallo e accolse la bella Arlette con un sorriso, al suo apparire nelle scuderie. La ragazza aveva il paniere sottobraccio, e aveva le gote arrossate: aveva cercato di fare il pi� in fretta possibile. Alain la trovava deliziosa, piccola ma proporzionata, i capelli rossi e quel bel seno florido che... ah no, non doveva pensarci!
Sal� sul cavallo e le tese la mano, per issarla sulla sella. La sistem� davanti a s�, fra le sue braccia, in modo che non rischiasse di cadere dal cavallo. E in modo, fra l'altro, di avere una scusa per stringersela addosso. Beh, in fin dei conti non era ancora la donna del suo amico, quindi...
�Bene, andiamo! Reggiti forte!�
E spron� il cavallo.
Dopo qualche tempo arrivarono alla riva del fiume, al limitare della foresta. La sera stava cadendo, e si stava facendo buio rapidamente. Dovevano sbrigarsi a trovarlo. Alain mise il cavallo al trotto e come Arlette si guardava intorno, mentre stringeva la bella cuoca per la vita. Non pot� impedirsi d'invidiare Andr�... la ragazza era morbida e soda al tempo stesso, e decisamente faticava a trattenersi dallo stringerla ancora di pi�. All'improvviso, qualcosa che giaceva al bordo del sentiero attrasse la sua attenzione. Qualcosa di blu. La divisa di Andr�!
�Ma quella � la divisa di Andr�!� fece Arlette, in un gridolino di preoccupazione.
Alain ferm� il cavallo, e scese, aiutandola a scendere. �Questa cosa non mi piace. Deve essergli successo qualcosa. E' molto strano che la sua divisa si trovi qui. Forse lo hanno derubato...�
Arlette si guardava intorno e vide qualcosa di lontano: �Guarda Alain! L� in fondo! C'� una capanna... e quelli legati a quell'albero laggi� sono cavalli!�
Alain raccolse i vestiti del suo amico, e rimont� in sella, issando di nuovo Arlette.
�Andiamo a vedere... con prudenza... mi raccomando Arlette, fai silenzio, ci potrebbe essere qualche brutta sorpresa... ci possono essere dei briganti in giro.�
La ragazza si irrigid� per la paura.
�Stai tranquilla, ti protegger� io.� fece lui, ben felice di fare colpo su di lei.
Avvicinandosi alla capanna, notarono che un filo di fumo usciva dal comignolo, e la luce del focolare illuminava una finestrella. Alain not� che i cavalli erano certamente quelli di Andr� e del colonnello, e fra s� imprec� contro quel dannato ufficiale. Smontarono e Alain leg� il cavallo un po' lontano dalla capanna. Fece segno alla ragazza di restare in silenzio, e si avvicinarono alla finestrella, mantenendosi con la schiena rasente al muro.
Alain si sporse con cautela per dare un'occhiata all'interno della capanna. E rimase impietrito, con la bocca spalancata.
Arlette gli sussurr�: �Alain che cosa c'�? Che hai visto?�
Alain non le rispondeva, come trasformato in una statua di sale. Arlette si affianc� a lui, per vedere cosa mai poteva produrre un tale effetto. E anche lei rimase pietrificata.
Alla luce tremante del fuoco, la sagoma possente di un uomo completamente nudo, sdraiato sul pavimento, abbracciava un altro corpo, coprendolo quasi completamente. Solo i lunghi capelli biondi erano ben visibili. Inconfondibili capelli biondi.
Con gli occhi sbarrati e il respiro mozzato si staccarono da quella visione incredibile e si appoggiarono con la schiena al muro, l'uno accanto all'altra, incapaci di proferire verbo.
Dopo interminabili secondi, si voltarono l'uno verso l'altra, guardandosi negli occhi, come per trovare conferma della realt� di quello che avevano appena visto.
�Ora capisco tutto...� fece Alain in un sussurro strozzato.
�Andr�... e il Colonnello...� complet� Arlette, sul punto di scoppiare in lacrime.
Alain allung� la sua mano per prendere quella della ragazza.
�No, non piangere... lui non pu� amarti... non sei tu che non sei attraente � solo che... gli piacciono gli uomini.� disse sottovoce, non potendo evitare di rabbrividire al pensiero. �Ma per me invece... tu hai degli ottimi argomenti.� le fece, lanciandole un'occhiata che valeva cento corteggiamenti.
La ragazza schiuse le labbra rosse in un timido sorriso, e Alain le sorrise a sua volta.
�Vieni� le disse, e tenendola per mano girarono l'angolo della capanna, per lasciare i vestiti di Andr� sulla soglia. Ritornarono al loro cavallo.
Arlette tocc� il paniere ancora attaccato alla sella e disse in un sussurro: �Sarebbe un peccato sprecarlo.�
Alain le fece un largo sorriso e le rispose: �Allora... andiamo.�
Sal� sulla sella, la prese di nuovo tra le braccia e partirono al galoppo.
~ Fine ~
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